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IL SETTIMO SIGILLO

di Luca Bovio

il settimo sigilloIl settimo sigillo è un film del 1957 diretto dal regista svedese Ingmar Bergman, trasposizione cinematografica dell’opera teatrale Pittura su legno che lo stesso regista aveva scritto nel 1955 per la sua compagnia di attori teatrali. In una Svezia medioevale flagellata dalla Peste il cavaliere Antonius Block, tornato dalle crociate, inizia una partita a scacchi con la morte per la propria vita. Bergman riadatta il suo testo per il cinema costruendo una narrazione che presenta due registri, uno drammatico legato al cavaliere, uno leggero legato alla compagnia di attori che questi incontra. Tutta la tematica esistenziale del cinema di Bergman viene espressa in questo film che inaugura la tematica religiosa, anticipa il tema dello specchio (citato esplicitamente da Block in una scena), quella dell’uomo che non comprende il valore del suo essere uomo e quello della paura; attraverso una forte componente simbolica nella costruzione dei personaggi e delle situazioni, attraverso l’uso espressivo del bianco e nero nelle scene in cui Block dialoga con la morte ed attraverso l’uso di due registri, uno drammatico legato al cavaliere, uno leggero legato alla famiglia di attori, il regista svedese espone il dramma della vita dell’uomo quando si trova di fronte alla propria mortalità e non riesce a trovare conforto e risposte neanche nella religione, instaurando con quest’ultima un rapporto travagliato e difficile. La base da cui tutto parte sono il tema pittorico medioevale della danza macabra, ovvero la morte che danzando conduce tutti, dall’imperatore al mendicante, al loro inevitabile destino, ed il tema della morte che gioca a scacchi con i morituri. Da questi temi, poi allargati a comprendere i più profondi timori dell’animo umano Bergman costruisce un film che vuole essere un’allegoria medioevale, come quelle che mo hanno ispirato, un qualcosa che ad ogni visione suggerisce qualcosa di nuovo, un qualcosa fatto per durare nei secoli.

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