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TUTTI A CASA

di Luca Bovio

36541249_10215412674686718_682043735772495872_nTutti a casa (1960) è un film drammatico diretto da Lugi Comencini che partecipò anche alla sceneggiatura.

8 Settembre 1943 viene dichiarato l’armistizio, il sottotenente Alberto Innocenzi (Alberto Sordi) ed i suoi uomini, come tutto l’esercito italiano, rimangono sorpresi e senza ordini. Comincia un difficile ritorno a casa.

Comencini tenta qui la difficile strada del mostrare i giorni terribili dell’armistizio e del caos che ad esso seguì con la frammentazione e lo sbandamento di un’intera nazione abbandonata a se stessa senza un’idea di cosa sarebbe successo. Coniugando Neorealismo e Commedia all’italiana il regista costruisce un affresco doloroso e complesso che abbraccia sia il particolare della piccola storia dei protagonisti, sia il generale della grande storia nazionale. Unendo i due generi prima citati Comencini riesce a mostrare la tragedia umana e nazionale non solo nei suoi aspetti più crudeli ma anche nei suoi risvolti grotteschi e patetici. Una strada non facile nella quale inserisce la vena centrale del percorso non solo fisico ma anche interiore del protagonista (Sordi) costretto dagli eventi ad una dura epifania morale che lo conduce da pavido spettatore ad energico protagonista, un’anabasi dell’anima dai tristi lidi dove l’aveva condotta il fascismo al centro dell’animo umano.

Nella moltitudine di reazioni ed azioni alla situazione seguente l’armistizio vediamo dipanarsi tutte le sfumature e le possibili direzioni dell’animo umano che il regista ci mostra senza risparmiarci nulla come a volerci far vedere tutte le altezze e le bassezze che il popolo italiano è in grado di toccare.

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