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IL SEGNO DEL COMANDO

Di Luca Bovio

Il segno del comando è uno sceneggiato televisivo di ambito fantastico/giallo prodotto dalla RAI e trasmesso nel 1971.

In una Roma tenebrosa e fantasmatica, il professore universitario inglese Lancelot Edward Forster (Ugo Pagliai) si ritrova coinvolto in una oscura vicenda che pare coinvolse anche lo scrittore Lord Byron.

Si tratta innegabilmente di un testo gotico il quale trasporta sul piccolo schermo molti dei temi, delle atmosfere e dei personaggi tipici del cosiddetto gothic revival. Appare dunque non casuale la citazione e la centralità nella trama della figura di Lord Byron, tra i maggiori esponenti del Romanticismo inglese e tra i primi esponenti del gotico letterario. Il tempo passato si avverte ma la fattura, benché datata, è talmente buona da riuscire comunque gradita. L’impianto è molto teatrale, ma si tratta di una caratteristica comune agli sceneggiati televisivi dell’epoca.

Diretto dallo specialista Daniele D’Anza, lo sceneggiato è probabilmente una delle più importanti produzioni RAI di sempre nonché il titolo che prima di tutti viene in mente quando si parla di gotico in tv. Oltre a Pagliai, attore che spesso è stato protagonista di produzioni televisive di questo genere, il cast annovera alcuni dei nomi migliori del teatro dell’epoca: Carla Gravina, Massimo Girotti, Carlo Hintermann e Rossella Falk. Il gotico ha lunga e felice vita in RAI, arriva fino ad oggi con fictions quali La porta rossa. I suoi inizi risalgono alla fine degli anni Sessanta e questo sceneggiato, girato ai suoi albori e quindi tra i capostipiti del filone, ne è ancora oggi uno degli esempi migliori. Frutto di una produzione travagliata durata anni, fin dal suo esordio sugli schermi dell’allora programma nazionale Il segno del comando ebbe un successo clamoroso che contribuì a cementarne il ricordo nella cultura popolare ed a segnare un’intera stagione televisiva.

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