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PALERMO-MILANO SOLO ANDATA

di Irene Modena

Regia: Claudio Fragasso

Anno: 1995

palermo milanoAnni Novanta, periodo cruciale in Italia per la questione della mafia. Sono gli anni in cui vengono a galla molte verità e grazie agli esempi di Moro e Falcone il paese affronta una guerra sanguinosa per smascherare i grandi boss. Ovviamente anche il cinema nostrano ne risente e il tema mafioso appare frequentemente nei film. Palermo-Milano solo andata ne è un esempio perfetto. Sicilia, Palermo: viene formata di tutta fretta una squadra di poliziotti con il compito di scortare all’aeroporto il ragioniere Leofonte, accusato da un pentito di tenere i conti del più grande boss del clan dei Corleonesi. A Milano si sta svolgendo un grosso processo contro il boss Scalia. Leofonte con la famiglia viene scortato, ma le squadre subisco un agguato dagli uomini del boss che uccido due poliziotti, la moglie e il figlio del ragioniere. Intanto in carcere vengono sterminati tutti i pentiti. Ecco che Scalia senza mai comparire in scena mostra tutta la sua potenza. La missione ora è cambiata: devono scortare direttamente fino a Milano Leofonte e la figlia, che sconvolta dalla situazione convince il padre a testimoniare per potersi riscattare. Durante il viaggio le due squadre ormai dimezzate affrontano altri agguati, ma alla fine giungono al processo in tempo.

Al cast del film partecipano tanti giovani attori che calcheranno poi le scene del cinema italiano per molto tempo. Uno dei protagonisti è un giovane Raul Bova, un attore ancora da formare che risulta ancora un po’ troppo impostato. Ricky Memphis interpreta il poliziotto romanaccio molto legato alla famiglia, il bravo ragazzo insomma; n ruolo che si porterà dietro anche in altri film o serie televisive, una recitazione che tutto sommato regge. Giancarlo Giannini è assolutamente magistrale, basa la recitazione sulla propria fondata esperienza, ormai decennale, riuscendo a dare spessore al personaggio. Ma la sorpresa del film è Valerio Mastandrea, un giovane attore con soli quattro film all’attivo ma che si mostra già molto consapevole della propria pratica attoriale e sa metterla al servizio del ruolo da interpretare.

Notevole la colonna sonora di Pino Donaggio che varrà il Globo d’oro come miglior musica. Una colonna sonora spesso silenziosa che lascia spazio alle immagini, ma sa punteggiare i momenti più salienti scandendo un ritmo incalzante.

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