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POLICARPO UFFICIALE DI SCRITTURA

Di Luca Bovio

Policarpo ufficiale di scrittura è un film commedia italiano del 1959 diretto da Mario Soldati per la sceneggiatura di Age  e Scarpelli tratto dal romanzo La Famiglia De’ Tappetti (1903) di Luigi Arnaldo Vassallo.

Nella Roma umbertina l’ufficiale di scrittura Policarpo De’ Tappetti (Renato Rascel) si barcamena tra le difficoltà al lavoro con il vanaglorioso capoufficio Pancarano di Rondò (Peppino De Filippo) e nella vita quotidiana.

Il film di ambientazione storica fu spesso toccato in carriera da Soldati e questa pellicola, che è anche l’ultima sua prova di regia, è parte di quella collana. Soldati realizza una commedia assai graziosa e gradevole che non risente del tempo passato e che pare riecheggiare un’altra sua pellicola di grande successo, Le miserie del signor Travet (1947). Vi si nota anche una spruzzata di temi sociali. L’elemento che senza dubbio risalta maggiormente, come anche in altri film del regista, è l’accurata ricostruzione storica. L’intero habitus dell’Italia del periodo viene ricostruito fin nei minimi particolari con un’attenzione certosina. Questo ci introduce alla maggior caratteristica riconosciuta al Soldati regista dai critici del tempo, il calligrafismo. Tendenza cinematografica nata con l’intento di elevare il livello formale dei film italiani a livello dei film europei e soprattutto americani. Fu di breve durata e impegnò solo un pugno di nomi, però tutti di alto livello, come Luigi Chiarini e Alberto Lattuada. Tuttavia, almeno in origine, il termine “calligrafismo” aveva un significato riduttivo e tutt’altro che lusinghiero, contenendo una critica per una mancanza di vocazione realista e impegno sociale. Fortunatamente tale giudizio fu corretto nel corso degli anni. Tanto meglio, vista la sua superficialità, soprattutto nel caso di Soldati, il cui calligrafismo è più che altro desiderio e piacere di un lavoro ben fatto per il godimento del pubblico.

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