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LA RAGAZZA CON LA PISTOLA

di Luca Bovio

42642849_2064060503910948_8128156394282024960_n.jpgLa ragazza con la pistola (1968) è un film del regista italiano Mario Monicelli e costituisce la consacrazione della protagonista, Monica Vitti, come attrice di commedie.

Assunta (Monica Vitti), giovane siciliana, viene sedotta ed abbandonata dal bellimbusto Vincenzo Maccaluso (Carlo Giuffré) poi fuggito in Inghilterra. La ragazza decide così di partire al suo inseguimento per vendicare il proprio onore. Con il suo stile ironico e pungente Monicelli mette in scena una gustosa e caustica messa in ridicolo di una certa concezione dell’onore allora vigente; un tema che già aveva affrontato un altro grande regista italiano, Pietro Germi, in: Divorzio all’italiana (1961) e Sedotta e abbandonata (1964); usando tuttavia un tono più sarcastico e virando sui toni del grottesco. Il film di Monicelli non affonda con ferocia come le due opere di Germi e tuttavia evita l’effetto macchiettistico nel quale sarebbe potuto incorrere un regista meno abile, riuscendo in tal modo a tenere in equilibrio, grazie anche agli abili sceneggiatori Rodolfo Sonego e Luigi Magni, il tono comico e la nerezza più profonda della storia.

Attraverso l’espediente narrativo del viaggio gli autori mostrano l’evoluzione della protagonista da figura sottomessa e passiva, costretta ad agire dal rigido codice dell’onore onde poter essere riammessa nella comunità, a figura attiva ed emancipata che agisce motu proprio ed ottiene la tanto agognata vendetta in modo diverso ma egualmente soddisfacente per lei che oramai ha scelto di allontanarsi definitivamente dal mondo delle sue origini.

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