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IL GATTO A NOVE CODE

Di Luca Bovio

Risultati immagini per il gatto a nove codeIl gatto a nove code è un film giallo del 1971 del regista italiano Dario Argento. Il film è il secondo capitolo della Trilogia degli animali, che segna l’esordio alla regia di Argento dopo gli anni come sceneggiatore e critico cinematografico.

Il giornalista Carlo Giordani (James Franciscus) e l’anziano enigmista Franco Arnò (Karl Malden) si mettono sulle tracce di uno spietato omicida. Il gioco si rivelerà più pericoloso di quanto avessero immaginato. Prodotto soprattutto grazie al successo avuto in America da L’uccello dalle piume di cristallo (1970) il film conferma quanto di buono fatto vedere da Argento nella pellicola precedente. Fin dalle prime battute l’opera mette in mostra gli elementi che verranno poi riconosciuti come tipici del cinema di Argento, connotato da una cultura cinematografica sterminata che mescola cinema d’autore e di genere in una formula mai banale e di rara eleganza. La scena che coinvolge James Franciscus, Catherine Spaak (Anna Terzi) e dei bicchieri di latte ben lo testimonia, in quanto dimostra come Argento abbia recepito bene quanto forse nessun altro la lezione sulla suspense di Alfred Hitchcock. Un altro degli elementi tipici dei film argentiani è lo “spaesamento geografico” che fa subire ai suoi spettatori mescolando mefistofelicamente scorci di più città, interni che non corrispondo agli esterni, in un lavoro di smontaggio e ri-montaggio caleidoscopico che aumenta la malia dei suoi film. Il gatto a nove code non sfugge a questo gioco in quanto ad una Torino che mai risulta tanto magica e conturbante quanto lo diventa quando viene fotografata da Argento, il regista appone scorci girati a Pomezia e Roma. Con questo film Argento prosegue nel suo percorso di affermazione e rinnovamento del genere giallo, che egli contribuirà a venare sempre più di thriller ed horror, e che lo porterà ad essere uno dei maestri indiscussi di questi generi.

Conturbante, con un cast ben diretto nel quale spiccano Karl Malden e Catherine Spaak, il film è una piacevolissima scarica di brividi freddi lungo la schiena.

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