di Luca Bovio
Titolo furbo che strizza l’occhio a chi ha più di trent’anni e si ricorda l’invasione dei cartoni animati giapponesi tra anni settanta e ottanta per un film stupendo. Al centro della trama Enzo Ceccotti (Claudio Santamaria), piccolo criminale con base a Tor Bella Monaca, periferia di Roma, che venuto a contatto con delle sostanze tossiche si ritrova con la super-forza e la prima cosa che fa è sfruttarla per le sue rapine. A cambiarlo e convertirlo al bene sarà l’incontro con Alessia (Ilenia Pastorelli), anima candida con un passato terribile che sniderà Enzo dal suo isolamento e lo porterà a sconfiggere il cattivo, lo Zingaro (Luca Marinelli). La cosa più interessante del film risulta essere il doppio livello narrativo. Il primo e più evidente è la storia di supereroi, in cui il protagonista è Enzo. Il secondo è la storia di criminalità organizzata e corruzione diffusa, nel solco di Gomorra e Suburra, in cui il protagonista è lo Zingaro. Questi due piani narrativi si intersecano fino a fondersi, dando così vita al film. Ammirabile il modo in cui gli sceneggiatori hanno saputo calare un soggetto estraneo al nostro cinema, il film di supereroi, e amalgamarlo con un argomento che invece è stato trattato molte volte dalla nostra cinematografia, la storia di criminalità organizzata, e che di conseguenza ci è ben noto. Forte l’influenza del fumetto americano targato Marvel e DC. Guardando il film appare innegabile che gli sceneggiatori e il regista abbiano una profonda conoscenza di quel tipo di fumetto americano. Tramite questi due piani narrativi si viene a costruire la storia del film, ovverosia lo scontro tra due bande di criminali in cui si innesta il tema del supereroe. Bravissimi tutti e tre gli attori protagonisti, tuttavia svetta sugli altri l’interpretazione di Luca Marinelli, davvero enorme nel tratteggiare il suo criminale di borgata, affascinante e disturbante allo stesso tempo. Tentativo riuscito di cine-comic nel cinema italiano.
IL SETTIMO OCCHIO 