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WONDER WOMAN

Di Luca Bovio

Wonder Woman è un film del 2017 diretto da Patty Jenkins e basato sull’omonima eroina dei fumetti DC.

Diana (Gal Gadot) principessa delle Amazzoni salva dall’annegamento il capitano Steve Trevor (Chris pine) e viene così a sapere della Grande Guerra. Decide di partire e combattere per porvi fine. Pellicola facente parte della nuova fase dell’universo cinematografico legato ai personaggi DC Comics, Wonder Woman si configura diversamente da pellicole precedenti e meno riuscite.

Azione ed approfondimento psicologico vengono mantenuti in buon equilibrio, benché certo le ovvie necessità scenica imposte da una pellicola siano diverse e più compresse rispetto ad una serie tv. Ne esce un ritratto della protagonista forte e non inficiato da banali cliché che risulta godibile e per gli ammiratori storici e per i nuovi fan. Nella costruzione delle scene e, parzialmente, dei personaggi, si può comunque intravvedere l’influenza di Zack Snyder, che alla DC svolge lo stesso compito di Joss Whedon alla Marvel. La visione divina dei supereroi di Snyder traspare soprattutto nelle scene di combattimento, nelle quali lo slow-motion serve e come mezzo per enfatizzare il gesto, e quindi puramente scenico, e come mezzo espressivo per mettere in evidenza la differenza addirittura antropologica tra la protagonista, e le sue Amazzoni, dal resto dell’umanità. La marca snyderiana non deve però far dimenticare la regia della Jenkins, la cui mano sicura e personalità hanno sì potuto trarre giovamento dalla presenza del produttore Snyder ma non ne paiono altresì messe in ombra. Fatto tanto più lodevole se si tiene presente che la regista è qui al suo secondo lungometraggio dopo il premiato Monster del 2003. L’opera si dimostra dunque in grado di coniugare efficacemente ritratto psicologico ed azione in un’amalgama capace di avvincere lo spettatore per tutte le due ore abbondanti di durata della pellicola.

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